On the road  - Las dunas de Fuerteventura

07.02.2018

Fuerteventura viene anche chiamata Hawaii d'Europa perché qui arrivano i surfisti da tutto il mondo per cavalcare le onde. Ma l'isola non dà solo il benvenuto ai giovani sportivi, questo è un posto adatto a tutti, anche ai più vecchi o famiglie con bambini.

Corralejo è un luogo molto attrattivo per i turisti anche se non è ancora così sfruttato. Qui l'atmosfera è molto rilassata e, indipendentemente dall'hotel in cui si abita, il mare è veramente a pochi passi. Al mattino si vedono arrivare le
barche di pescatori con quello che hanno trovato nelle acque dell'Atlantico e che poi finirá sul menu dei ristoranti la sera stessa.

Nel paesino di Corralejo, dove eravamo noi, c'era veramente un'atmosfera rilassante. Ci siamo persi in passeggiate nella parte più vecchia del paese, con le sue casette basse, le piazzette per soli pedoni, negozi aperti fino alle dieci di sera, bar sempre aperti e ristoranti sul mare.

Poi ci siamo avventurati in passeggiate più lunghe, con Astrid in passeggino e Viktor nel marsupio. Parallela alla strada principale che porta a Puerto del Rosario (direzione sud) si estende un Parco Nazionale che si unisce, ad un certo punto, alle dune di sabbia. Lì abbiamo camminato per almeno 6 chilometri, fino ad arrivare alla spiaggia che sta di fronte alle dune di sabbia.

Tutta l'area delle dune (las dunas) è circa 30 chilometri quadrati ed
include anche la spiaggia che è lunga circa 7 chilometri. La sabbia viene
portata dal vento direttamente dal deserto africano che non è poi così lontano.


In questo posto unico ci siamo arrivati con una macchina affittata per due
giorni. Dopo aver parcheggiato abbiamo camminato sulla spiaggia con il rumore delle onde in sottofondo, il vento che ci scompigliava i capelli e la sabbia che si infilava ovunque.

Penso che, tra tutti i viaggi che ho fatto, le dune, il colore della sabbia e il blu del mare all'orizzonte, sono state le cose più imponenti che i miei occhi abbiano mai visto. Qui il paesaggio cambia ogni giorno, il vento lavora indisturbato e cambia forma alle dune, le fa crescere, spostare e sparire continuamente.

 Non riesco neanche a spiegare a parole quello che ho provato quando mi sono trovata su una duna e quello che vedevo, dalle macchine in strada alle altre persone sulle dune, era tutto così piccolo. In quel momento ho realizzato di quanto noi umani siamo piccoli davanti alla grandezza della natura. Senza parole.

Quest'esperienza si è conclusa con un viaggio in macchina di un'ora e mezza
che ci ha portati a sud, a Jandìa, dove siamo stati due anni prima.

Là abbiamo risvegliato tanti ricordi, il faro, le passeggiate sulla sabbia, quando era Astrid la piccolina nel marsupio e Viktor non era neanche nei nostri sogni. Ci siamo rifatti una passeggiata sulla spiaggia lunga circa 5 chilometri, ma non per 5 chilometri, forse neanche uno. Abbiamo optato per una siesta ad un bar sul mare. Li ne ho approfittato per uno Spritz mentre Fredrik e i bimbi hanno fatto fuori mezzo frigo di gelati.

Al ritorno abbiamo guidato lungo la strada che passa al centro dell'isola, così abbiamo avuto la possibilità di vedere piccoli centri abitati tra le montagne.

Questa è stata un'esperienza senza precedenti. Per me Fuerteventura sarà
sempre l'isola blu-oro, mare e dune. Nient'altro! Anche se c'è molto di più.
Chissà forse il resto lo scopriremo in futuro.

A presto! Stay tuned!
© 2017 Wanda Jakobsen/ Come son finita al Polo Nord?
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